Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare. Alcune (I, II, III, VI e X), talora di dimensioni monumentali, mostrano ornati architettonici (gradini, zoccoli, fasce, cornici, architravi, soffitti semicircolari e pilastri) e simbolici (false porte e protomi taurine).
La tomba I (“tomba dei vasi tetrapodi”) presenta un “dromos” parzialmente distrutto (lunghezza m 16) che introduce nell’anticella semicircolare; questa è decorata nella parete ricurva da uno zoccolo in rilievo e da due paraste, mentre il soffitto riproduce un tetto con travetti a raggiera incisi.
Nella parete di fondo, in origine dipinta di rosso, si apre il portello trapezoidale – ornato da cornici, sovrastato da un architrave in rilievo e preceduto da due gradini – che introduce nella cella maggiore.
La cella è quadrangolare con soffitto piano sostenuto da due pilastri; conserva sulla parete di fondo una falsa porta architravata con cornici dipinte di rosso. Sulle pareti si aprono i portelli sopraelevati delle celle secondarie ornati da cornici e forniti di pedarola per l’accesso.
L’ingresso della celletta d. è sovrastato da due corna bovine, di stile rettilineo, in rilievo.
La tomba VI, danneggiata e priva del soffitto, aveva in origine delle partiture architettoniche in rilievo, ravvivate con ocra rossa.
La tomba VII, di piccole proporzioni, è totalmente scoperta.
La tomba II è formata da un lungo “dromos”, molto danneggiato, che introduce in un’ampia cella quadrangolare trasversale. Il soffitto a leggero spiovente verso l’esterno è sorretto da due colonne. Quattro piccoli vani secondari si affacciano sull’ambiente con portelli ben rifiniti.
La tomba V, molto danneggiata, presenta nel pavimento della camera principale, che non fu mai portata a termine, una sorta di rozzo bancone.
Fra le altre sepolture, poste ad un livello superiore lungo il pendio, si segnala la tomba III, simile alla tomba I, ma dotata di più celle.
Si compone di un lungo corridoio, un’anticella con quattro fossette sul pavimento e una grande camera centrale quadrangolare, dipinta di rosso, con due pilastri. Sulla parete di fondo della camera è scolpita una falsa porta, mentre dieci portelli sopraelevati introducono in altrettante celle secondarie.
L’adiacente tomba VIII, molto danneggiata, conserva l’anticella quadrangolare e una cella principale – dipinta di rosso e decorata da cornici in rilievo – sulla quale si aprono i vani secondari.
La tomba IV, ubicata nella parte più alta del declivio, è stata rimaneggiata e adattata a chiesa rupestre in età alto-medievale: non è improbabile che in origine avesse lo stesso impianto delle tombe I e III.
La camera principale è stata trasformata in un’ampia aula con due absidi contenenti piccoli altari dedicati, secondo la tradizione, a San Pietro e Santa Lucia.
Risalendo il sentiero sulla destra della tomba IV, si raggiunge la sommità della collina dove sorge il nuraghe Santu Pedru, inagibile per i crolli; forse un monotorre, è edificato con blocchi di trachite appena sbozzati.
Attorno al nuraghe si estende un vasto abitato di capanne circolari e rettilinee.
Ritornando sulla strada, nel terreno sul lato opposto alla necropoli, è presente la tomba X, scavata di recente: si compone di un “dromos” (lunghezza m 5) che immette in una piccola anticella; un portello sulla parete di fondo introduce nella cella principale, rettangolare, con due pilastri e un focolare scolpito in rilievo nel pavimento: sul lato opposto all’ingresso è scavata una falsa porta. Tre ingressi laterali introducono in altrettante ampie celle secondarie.
I reperti rinvenuti durante gli scavi riportano alle culture Ozieri, Filigosa, Abealzu, Monte Claro, del Vaso campaniforme, Bonnanaro (3200-1600 a.C.).
Fonte: http://www.sardegnacultura.it
La Necropoli di Santu Pedru, sempre gestita dalla SILT*, viene aperta solamente in occasioni straordinarie ed è possibile prenotare delle visite guidate chiamando al 329 4385947.
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